sbocchi occupazionali dopo la specialistica

cari colleghi
mi trovo a dover affrontare la scelta fatidica: in quale corso di laurea magistrale iscrivermi. Provengo da Economia Aziendale e sincermante vorrei fare o Finanza o Amministrazioni Pubbliche. Direzione no. Non voglio avere di nuovo gli stessi problemi gestionali della triennale e soprattutto non voglio studiare aria fritta. Finanza è sicuramente un buon corso, ma mi sembra anche troppo impegnativo (vedi le materie di stampo matematico) per fare poi cosa, lo sportellista in banca?
Il nuovo Amministrazioni Pubbliche mi sembra, invece, ben fatto; ma poi? Ci rendiamo conto che i concorsi della pubblica amministrazione sono bloccati da anni. E cmq non dimentichiamo il clientelismo che ancora regna sovrano nella nostra amata terra. Direzione Aziendale è eccellente: "International Marketing Management" ad es. Cuntaccillo al fruttivendolo del viale libertà. Siamo obiettivi. La nostra realtà è molto difficile. La vera scelta si fa alla fine della triennale. Si rinvia una decisione che doveva essere presa già dopo il diploma ma che non si riesce a compiere bene perchè non si conoscono i risvolti effettivi.
Spero che qualcuno di voi, soprattutto chi è già avanti con il percorso della specialistica saprà e vorrà consigliarmi, smentendomi pure se riterrà di farlo. Sarò veramente lieto di accogliere suggerimenti validi e che credo riguardino ciascuno di noi.

ciao hai scelto la tua specialistica??

*messaggio cancellato da me medesima in quanto ritenuto offensivo.vabbè.

scusa ma non mi sembra il modo di rispondere a qualcuno ke kiede informazioni sui corsi di laurea, anke se il post nn era rivolto a me anke io sn nella stessa situazione e la tua risposta mi offende

chiedo scusa e cancello

Salve ragazzi.
I dubbi di Seba87 sono più che leciti e cercherò di rispondere al meglio.
Premetto che io provengo da una triennale, conseguita nel periodo dopo il diploma(2005), e successivamente ad un periodo di lavoro di 4 anni.
Premetto altresì che, grazie al lavoro che facevo, essendo stato segretario dei CDA e Ass. Ord./Straord., resp marketing e promozione/sviluppo società, emissione fatture ecc.., ho conseguito un'esperienza quasi a 360° del lavoro e del mondo del lavoro, e posso fornire un giudizio d'insieme circa vari aspetti.
Lo sbocco professionale con il corso in FA è a dir poco scontato: si può lavorare nel settore finanziario sotto svariati aspetti, tutti molto interessanti e stimolanti.
Le società che possono proporre impiego sono numerosissime, molte delle quali sfortunatamente, concentrate nel centro-nord della ns penisola.
Le funzioni che si andrebbero ad espletare sono tantissime, in relazione alle necessità dell'azienda / propensione dell'individuo: attività di vendita dei prodotti finanziari, reperimento clienti/investitori, rapporti con investitori istituzionali, analisi bilancio, pianificazione strategica degli investimenti o del ricollocamento degli utili, ecc...
Come vedete gli aspetti sono davvero molteplici, sempre considerando l'ambito del "dipendente puro".
altresì un laureato in FA può aprire uno studio come commercialista, esperito il periodo di tirocinio e superato l'esame di stato, oppure può diventare consulente per le aziende o promotore finanziario (anche per questo serve il superamento di un'esame eregistrazione ad apposito albo).
Non escludiamo la possibilità di lavorare presso Enti nazionali o sovranazionali, per cui i concorsi non sono cadono con frequenza costante.
Le possibilità sono davvero tantissime, dipende , come ho già detto, dall'inclinazione personale.
Dalla mia esperienza personale, reputo l'università un ottimo luogo dove ampliare le proprie conoscenze, ma che spesso si discosta dalla realtà, dove conta più la propensione al fare e l'intelligenza del singolo.
Spesso per svolgere un lavoro "x" serve che si conoscano alcune nozioni base, e non una valanga di informazioni che possono risultare fuorvianti.
Sfortunatamente in Italia, e nel Sud in primis, si ha la netta sensazione che senza laurea non si vada da nessuna parte, mentre il resto del mondo viaggia su ritmi differenti, proponendo ai lavoratori corsi di specializzazioni interaziendali, volti alla formazione base dell'individuo.
In soldoni: un'amica che lavora in Canada per una SGR ha semplicemente conseguito il diploma e, anno dopo anno, svolge parallelamente al lavoro un corso di perfezionamento/preparazione finanziato dal datore di lavoro stesso.
La politica è : + sei informato = meglio lavorerai per me.
Qui spesso la politica è: + sei informato = più accamperai pretese che non potrò soddisfare, quindi vola basso = 0 corsi di formazione.
Ovviamente non tutti i datori di lavoro sono così, e conviene essere ottimisti.
tuttavia, ritornando al discorso iniziale, credo che il corso di FA sia ottimale per poter conferire una formazione, nello specifico settore finanziario, capace di proiettarci nel mondo del lavoro, specialmente in campi competitivi come quelli europei ed internazionali.
Un consiglio: imparare bene l'inglese. Molta della terminologia usata deriva dall'inglese, ergo...
Altra osservazione: il corso è più " matematico" rispetto a DA oppure AP, ma è pur naturale...siamo ad economia, e dobbiamo far giare i numeri, non le parole ^^
Pertanto è frequente il ritrovo di formule matematiche per il calcolo del rendimento di un 'operazione di private equity, o altro ancora.
Spero di essere stao chiaro o , quantomeno, confortante.
sono a disposizione per ulteriori dubbi.