Risultati del Premio di Marketing 2010

Salve a tutti,

Condivido con voi, con grande rammarico, quanto ho visto ieri alla premiazione del Caso FAI, Premio Marketing di quest'anno.
Era chiaro che le metriche utilizzate dalla giuria non fossero esenti da qual si voglia raccomandazione verso i propri studenti.
Tra i finalisti che ho potuto udire in sala una sola idea brillava, e non è mia opinione soggettiva, ma oggettivamente era un ottimo piano e meritava di arrivare al primo posto, mentre invece gli è toccato l'ultimo.
Nella nostra facoltà sono tre le squadre che si sono classificate, me inclusa, posso solo dir loro con grande rammarico, che forse avremmo meritato di più.
L'idea che io personalmente non sia entrata in finale per solo 7 posti, che forse mi sono stati detratti a causa di programmate raccomandazioni, mette un gran nodo in gola, scusate lo sfogo, ma volevo condividere con voi le ingiustizie che spesso il nostro Paese ci mette davanti, senza alcuna possibilità d'obiezione.

Buona giornata a tutti,

Gisella

coraggio giselle..
come disse un tale, in Italia il problema è che il posto te lo frega il nipote dell'amica del cognato dell'amante del ministro
saperlo è una cosa, ma sbatterci il muso è dura...non ci si abitua mai
vai avanti per la tua strada

Già,
ma credimi, non vedo l'ora di lasciare il mio paese e vederlo dall'alto, il più lontano possibile, e non solo in relazione al premio mktg, l'esperienza di ieri mi ha solo ricordato le numerose ferite che l'Italia è in grado di procurare a persone meritevoli come il poveraccio che ieri quasi in lacrime se n'è tornato a casa con un terzo posto che non meritava affatto..
Le ingiustizie fanno male, è difficile inghiottire e proseguire come se nulla fosse accaduto.
Grazie per il tuo sostegno ziopippo

Dai Giselle non mollare pensa da sola senza l' ''aiutino'' delle raccomandazioni dove sei arrivata ,lo so potrebbe essere una magra consolazione...ma forse non lo è perchè alla fine si vedra chi merità e chi invece è solo'' costruito''almeno io lo spero e voglio crederci almeno un pò.
La cosa piu grave è che c'è raccomandazione per tutto dalla licenza media all'università .
Fai bene a voler andare lontano da questa Italia ,all'estero qualsiasi paese ormai è migliore del nostro su tutti i punti di vista e soprattutto sulla meritocrazia,noi pensiamo di essere furbi favorendo tizio e caio per entrare li ,per vincere quello e quell altro ma tutto ciò si ritorcerà ,quando avremo medici Calzolai,Avvocati delle cause perse e Consulenti di marketing un pò per caso!ecc ecc

Ragazzi no, non è questo l'atteggiamento giusto!! non possiamo "scappare" e lasciare il nostro Paese o la nostra regione in balìa del primo raccomandato che capita. Sono le persone come te Giselle che devono mettersi in prima linea a lottare per rendere questo Paese un tantino migliore. Lo so che magari sarebbe più giusto seguire le proprie ambizioni e prendersi la giusta riconoscenza per i propri sacrifici, andando all'estero. Ma non pensate che rinunciare un tantino alla propria gratificazione personale per cercare di ridurre le ingiustizie che ogni giorno ci tocca sopportare sia, in caso si riesca a cambiare anche una piccolissima cosa, una soddisfazione più grande di quella che si potrebbe ottenere all'estero?
La mia non vuole essere un'accusa..è il mio punto di vista..e uno spunto di riflessione per un dibattito interessante..
Noi giovani siamo il futuro del nostro Paese e se soprattutto i più meritevoli ci abbandonano, che ne sarà di noi?

Ciao fairybel, Ciao anche a te eros,

Riesco a rispondervi soltanto adesso, perdonatemi.

Fairybel, le tue parole mi arrivano come una moneta che precipitando in un pozzo di cui non si vede il fondo, non lascia con se un suono, tanto sono profonde.

Purtroppo io mi sento una straniera in casa propria, non riesco a lottare in un posto in cui parlo una lingua che gli altri non comprendono.
Qualche tempo fa, ma non troppo, in un momento simile a questo scrissi a riguardo, con la stessa stretta al cuore, te ne regalo un pezzo cosi chè tu possa comprendere le mie ragioni..

"Alla mia progettata partenza con l’intento di lasciare l’Italia, spesso ci si domanda come può una ragazza in un età in cui i colpi di testa son già trascorsi, razionalmente rinunciare al sole, al mare, alle albe ritratte dall’alto dell’Etna dopo una meritata sbronza, per andare in contro ad un clima freddo, senza mare e ne una mamma Etna che vegli con le proprie colate bianche rassicuranti le dure giornate invernali.
Io adoro la mia terra, non per le grandi cose, ma quelle invisibili, quasi scontate, adoro i piccoli rituali, la via Pacini con la bottega dei due fratelli che cuciono vestiti da sempre, via Crociferi in tutto il suo splendore, la mia tanto amata internetteria, un luogo in cui condividere 1, 2, 3 ceres con gli amici giusti, ed altre cose minuscole ancora..
Se dovessi fermarmi a questo non lascerei mai la mia terra, ma una Terra è prima d’ogni cosa il suo Popolo..
Ogni giorno il mio Paese mi dimostra come si progettino e costruiscano delle cose fine a se stesse, di come la gente dietro ogni “idea” che sia di business, che sia di vita, che sia rivolta a qual si voglia ambito, abbia come prioritario intento quello di accrescere il proprio ego e il proprio portafoglio, ma sopratutto nell’individualismo più frenato, qui vige la regola della superiorità verso gli altri, la meta ambita del nostro popolo è la ricerca di affermazione e sopraffazione verso il prossimo.
Esistono luoghi ancora al mondo in cui è possibile partorire delle idee nello spirito di un collettivismo di cui qui non vi è traccia, luoghi in cui si fanno delle cose al di la del mero business fine a se stesso senza un briciolo di movimento manifesto di fondo, ci sono ancora luoghi in cui è possibile andare al di la di discorsi fine a se stessi, in cui il concetto di pensiero laterale non esiste perchè fa parte della quotidianità, in cui nessuno viene discriminato per il suo non conformarsi ad un fare comune e precostituito, ma al contrario rende il confronto un momento di crescita, magari tra una birra e due chiacchere, spoglie da manie di prestazione..
Si, esiste tutto questo, ed anche se non hanno il sole, il mare, ed un etna che ti bacia continuamente per marchiarti di un identità di cui dovresti andar fiero, una terra è prima d’ogni cosa la sua gente"..

Ragazzi ciao. mi inserisco anche io perchè forse l'argomento mi riguarda, in senso lato, ma mi riguarda. Anche io infatti, ho partecipato al premio.
Probabilmente non dirò nulla di nuovo rispetto a quello che avete detto voi, però in fondo io la capisco Gisellina.
Quando di fronte a te si pone un ostacolo grande quando una montagna e sei sola ad affrontarlo, non ti resta che scappare, senza neanche voltarsi indietro.
Spesso ci ho pensato anche io a scappare... ma penso che ci sia una sola cosa che mi lega a questa terra che non è nè il sole nè il mare, nè il caldo. è la mia famiglia.
e se quando avrò ottenuto la mia laurea, mi vedrò tagliare le gambe, scapperò anche io, sarò disposta a rinunciare a tutto.
è difficile affermarsi in un posto in cui tutto è già stato deciso a tavolino come se fosse una partita di poker truccata...

"Una terra è prima d’ogni cosa la sua gente"

Non posso che quotare e mi dispiace che non si perda occasione per rendere qualsiasi cosa "anormale".
Quando si trova un professore giusto, di quelli che capisci che non danno voti a simpatia, ma con un certo raziocinio.
Quando vedi che in segreteria sanno risponderti e sono gentili.
Quando in un concorso non ci sono favoritismi.
Quando la mattina per trovare un posto a sedere in aula non devi avere l'"amico cannibale" che si fionda ad occupare una fila...
Tutto ciò a noi sembra un surplus, qualcosa da lodare, ma sarebbe, semplicemente...la normalità.
Di solito si attribuisce la colpa a qualcun altro, al mafioso o al politico di turno (le figure spesso coincidono)...ma se c'è da trovare un colpevole, non c'è che da guardarsi allo specchio: siamo che permettiamo che tutto ciò accada perchè non abbiamo il coraggio, in massa, di abbracciare le cause ritenute giuste. Perchè ce ne freghiamo, perchè "è così che va il mondo e devi farci il callo".
Il problema è di mentalità, la nostra, e fino a quando non cambieremo, la mafia (inteso in senso lato, non solo le organizzazioni criminali) ed il clientelismo saranno sempre invincibili, perchè saremo sempre noi a fomentarli.

Mi ha colpito molto anche questa frase: "mi sento una straniera in casa propria, non riesco a lottare in un posto in cui parlo una lingua che gli altri non comprendono"...è una cosa che penso sempre...cioè è proprio un problema di linguaggi diversi, ma non approfondisco questa cosa altrimenti vincerei il premio per il post più lungo

Mi piacerebbe molto poterti leggere,
Sono questi brevi momenti di confronto che creano coesione.
Infondo facciamo tutti parte di questo grande contenitore universitario, in cui ogni giorno disperdiamo energie, manifestiamo entusiasmi, altri magari ci vengono tolti, ma possiamo raccontarcelo, ed è un grande punto di forza.
Quest'oggi ho sentito il bisogno di condividere con voi tutti, di cui non conosco i volti ne i nomi, qualcosa che andasse al di la delle problematiche legate alle materie di corso, e tutte le vostre risposte mi hanno regalato un sorriso.

Giselle anche io penso che questo forum sia un grande punto di forza e sinceramente mi sembra anche l'unica fonte di umanità all'interno di un'università in cui tutto c'è meno che umanità.
Sicuramente come hai detto tu, "Una terra è prima d’ogni cosa la sua gente" e non dimentichiamoci che anche noi facciamo parte di quella gente. Infatti, dice bene Omega, quando suggerisce di guardarci allo specchio. E' un dato di fatto che ci siano persone che ci prevaricano, superando i limiti della moralità e della decenza, in tutti i modi e in tutte le situazioni. Ma è a questo punto che non dobbiamo assumere un atteggiamente di rassegnazione passiva e accettare tutte le ingiustizie come fossero delle cose normali! Dobbiamo reagire, far sentire la nostra voce, risvegliare le coscienze e ribadire in continuazione delle cose che seppur scontate, nella realtà che viviamo, abbiamo prova che non lo sono. E quindi necessaria questa continua lotta, in questo difficile Paese, per poter cambiare un minimo le cose. Facciamoci sentire, scriviamo articoli, documentiamo ogni triste ingiustizia subita e facciamola conoscere a quante più persone possibile.
Non è una cosa facile, lo ammetto, e di certo non è garantito che alla fine si ottenga qualche risultato ma solo il fatto di averci provato e di non aver voltato le spalle ad un Paese che ha bisogno di noi dovrebbe farci sentire un po' meno inutili!
Con questo non voglio accusare nessuno, spero nessuno se la prenda. Non voglio giudicare le scelte di nessuno (anche perchè per coerenza sarei l'ultima a dover parlare..) Spero comunque si capisca il senso del mio discorso.

Il tuo "credo" è talmente forte che mi emoziona.

Grazie fairybel

Ti ringrazio ma mi sembra di essere el Don Quijote della situazione

Assolutamente,

Ammiro qualsiasi persona porti con se un forte credo,
perchè qualsiasi esso sia, è essenziale nella vita di un essere dotato di respiro.
Non vorrei aver dato di me un idea di rassegnazione, non scappo dall'Italia, semplicemente non la condivido, non la sento mia, non mi sento una particella di cui si compone la materia.. mi sono scontrata più volte con la chiusura mentale di questo popolo, non massifico, tu sei la dimostrazione lampante di come non tutti sono indifferenti alle ingiustizie.
Ma sai cos'è.. oltre alle ingiustizie, condimento esclusivo di questa terra, un pò come le melanzane stanno alla pasta alla norma, c'è anche una piattezza di spirito di fondo e di massificazione di pensiero che per me è soffocante.
Un esempio banalissimo, ma che può renderti chiaro la causa del mio nodo allo stomaco, spesso mi scontro con un unilateralità di pensiero, se studi economia è inconcepibile metterci dentro della storia dell'arte, se studi matematica il più delle volte hai un impostazione mentale così rigida da non vederne la poesia, se della tua vita fai come passione primaria la letteratura si ha una chiusura per tutto ciò si pensi rappresenti una prigionia alle parole, niente numeri e calcoli combinatori alle parole, se fai arte il marketing è visto come il diavolo sceso in terra, e l'ausilio di forme non convenzionali alla comunicazione pubblicitaria che si avvale di linguaggi artistici è vista un eresia da parte di insegnanti d'arte e diretti alunni..
In giro lontano da qui per il mondo, ho visto delle cose talmente belle e con un tale spirito di condivisione che non posso non mettermi un nodo in gola, nessuna descriminazione, nessun margine alla conoscenza, nessuna catalogazione, nessun form stereotipato all'essere.
Altro esempio, che può marcarti quanto dico, pochi mesi fa alla chiusura di un gruppo indetto da un professore in cui si parlava unicamente di marketing, ho proposto simpaticamente un incontro all'intero popolo che vi apparteneva, in una delle piazze che questa catania possiede, facendone di questo momento un evento, poteva nascere un idea che andasse al di la del semplice incontro, prendere delle pieghe virali, avremmo potuto documentarla e crearci su chissà quali altri palazzi di pensieri e idee, non so qualsiasi cosa scuotesse la staticità di qualcosa fine a se stessa, in modo che un intero popolo sentisse dentro di se una degna chiusura a mesi di dibattiti e condivisioni, potrei continuare con altri esempi che ti porterebbero solo di più a comprendere quanto in realtà non scappo dall'Italia, semplicemente non mi ci sento dentro..

Hai fatto bene a condividere questa tua esperienza, anche se potrebbe sembrare qualcosa di poco conto è invece l'esempio di ciò che avviene quotidianamente. E se avviene per le cose di poco conto (non penso che ci fossero molti soldi in palio...) figuriamoci quando ci sono interessi in gioco e non semplicemente il piacere di aver riconosciuto il proprio talento.
Sentire di situazioni del genere è avvilente e mortificante, anche senza averle vissute e senza conoscerti.
In ogni caso, da tutto quello che hai scritto, penso che tu abbia una mentalità (condivido l'idea secondo la quale le discipline vadano "fuse") e una capacità di comunicare che sicuramente farà la differenza.
Giustamente tu dici che non puoi scappare da qualcosa in cui non sei mai stata "dentro"...qualsiasi sia la tua decisione, anche se non hai vinto questo premio, sono certo che avrai un futuro luminoso.

Grazie infinite Omega,
Le parole di voi tutti hanno messo quel giorno di amarezza in secondo piano, mi avete regalato quel momento di condivisione che cerco perdutamente tutti i giorni.
E per questo ti ringrazio e vi ringrazio di cuore.