1 PARTE
Si contesta la legge 133 (ed altre norme ad essa collegate). In particolare, tre misure in essa contenute.
Innanzitutto, i tagli al Fondo di finanziamento ordinario. Tagli che, ad avviso degli okkupanti, minaccerebbero il diritto allo studio.
In secondo luogo, essi avversano una possibilità che la legge introduce a favore degli Atenei: quella, cioè, che quest’ultimi possano costituire Fondazioni di diritto privato. Gli studenti che protestano, ritengono tale misura ignobile, perché a loro avviso equivarrebbe ad una privatizzazione delle università.
In ultimo, essi lamentano il fatto che la succitata legge 133, preveda un blocco del turnover (nella misura del 20%), che in sostanza ridurrebbe di molto le assunzioni di nuovi prof, all’interno delle Università.
Partiamo da quest’ultimo punto.
Innanzitutto è vero che la 133 preveda un blocco del turnover. Ed è vero che su cinque professori che andranno in pensione nei prossimi anni, solo uno verrà assunto per sostituirli. Però va subito aggiunto, che la misura in questione avrà effetto - questo, prevede la 133 - solo fino al 2012. Quindi si tratta di un freno alle nuove assunzioni, che ha carattere transitorio (e molto breve).
Si dirà: ma perché viene adottata questa misura? E soprattutto: ma è giusta?
La risposta non può che tenere conto di alcuni dati quantitativi, assolutamente rilevanti.
Dai primi anni Novanta ad oggi, gli studenti universitari sono aumentati - in valore assoluto - del 7%; mentre il numero dei professori è aumentato del 25%.
Si dirà: va bene, ma forse era necessario incrementare in modo così consistente, il corpo docente; forse in questo modo si è reso un miglior servizio agli studenti.
Assolutamente no.
Il numero dei docenti è cresciuto a dismisura (più di tre volte quello degli studenti), solo per dare lavoro - come spesso avviene in Italia - agli amici, e agli amici degli amici.
Se ciò non fosse vero, non si riuscirebbero a spiegare alcune cose.
Ad esempio.
Negli ultimi sette anni (come ha raccontato Andrea Scaglia su Libero di ieri, e oggi ne ha parlato anche Feltri), nelle nostre università sono stati messi al bando 13.232 posti da associato (quindi da professore di seconda fascia; quindi concorsi per ricercatori). Bene. Sapete quante persone sono state assunte, in realtà?
A questo punto, molti di voi penseranno: “Che domanda del cazzo! Se sono stati banditi concorsi per 12.232 posti da professore associato, ne saranno state assunte 12.232”.
E invece no!
Il numero di coloro che sono divenuti professori associati, nel corso degli ultimi sette anni, è pari a 26.000.
Cioè le nostre università regalano stipendi da professore associato, a 13.768 persone, prive di una cattedra (universitaria), e prive di studenti.
Tutto ciò è costato e costa “soltanto” (si fa per dire) 300 milioni di euro. Quelli che okkupano, proteggono queste persone assunte con logica clientelare. Che campano con soldi sottratti agli studenti, alla ricerca, e alla qualità della didattica.
Ancora.
Le ragioni per cui è sacrosanto bloccare nuove assunzioni, nelle Facoltà, sono molteplici (oltre a quelle appena esposte).
Ad esempio.
Sempre per ragioni clientelari, sempre per dare lavoro agli amici e agli amici degli amici (tutto a spese nostre e a spese degli studenti), dal 2001 ad oggi, i corsi di laurea sono passati da 2.444 a 5.500.
Anche qui, prevedo l’obiezione: “Ma caro Camelot, se sono aumentati i corsi di laurea, lo si è fatto per venire incontro alle esigenze degli studenti. Solo per dare loro nuovo sapere”.
Senza dubbio!
Tanto è vero che in Italia esistono ben 323 corsi di laurea (Libero sostiene siano 327), con 15 - DICASI QUINDICI!!! - studenti. Questi corsi, per carità, mica sono stati creati ad hoc, per dare posti di lavoro a professori universitari e ricercatori. Ma quando mai!
Non finisce qui. Perché nel nostro meraviglioso paese - davvero il Bengodi - esistono anche 37 corsi di laurea, con un solo - DICASI UNO!!! - studente iscritto. Tutto normale, tutto logico.
Ancora.
Siccome l’Università viene usata dai prof, come un feudo personale (sovvenzionato, però, dal contribuente), ci sono altri corsi di laurea che hanno un seguito assai cospicuo, e che giammai sono stati creati solo per dare posti di lavoro ad amici e parenti. Per carità!
Ad esempio nella - economicamente - disastrata università di Firenze (di cui si parlerà anche dopo), esiste un corso di laurea in Scienze delle Religioni, che vanta addirittura ZERO iscritti. Così come esiste un altro corso in laurea, quello in Scienze Pedagogiche, che di iscritti ne ha addirittura UNO.
Ma non finisce qui.
Ad Arezzo, ad esempio, esiste un corso di laurea in Storia dell’Antichità, frequentato da ben TRE iscritti. Per non parlare, poi, di quello in Società, Culture e Istituzioni d’Europa, che è affollatissimo: SETTE immatricolati, addirittura (chissà che ressa, la mattina, per accedere all’aula!).
Ancora.
Stamane, sull’inserto napoletano del Corriere della Sera - il Corriere del Mezzogiorno - sono apparsi due articoli. Argomento: okkupazioni in corso a L’Orientale (che, come sanno tutti i campani, è uno degli Atenei più rossi d’Italia! Ma questo vuol dire poco, altro importa).
In uno dei due articoli, il giornalista Fabrizio Geremicca ci racconta che i tagli al Fondo di finanziamento ordinario, probabilmente, faranno “chiudere” alcune cattedre universitarie.
Domanda: perché?
Perché nessuno - o quasi - è iscritto ai corsi ad esse associati. Dunque, stante il taglio ai finanziamenti, si ridurranno gli sprechi, tagliando corsi poco o nulla seguiti.
Il giornalista, ad esempio, intervista - come lui dice - “Valentina, una bella ragazza bionda di 21 anni”. La quale, racconta:
“Io, al secondo anno, sono l’unica studentessa che segue Amarico, la lingua ufficiale che si studia in Etiopia. C’è un solo docente. Se passerà questa legge, quando lui andrà via, l’insegnamento si spegnerà”.
Beata questa fanciulla: segue un corso tutta sola soletta, e con un prof a sua completa disposizione. Una regina!
Sempre a L’Orientale, poi, esiste un corso di laurea (va detto che nella suddetta Università si studiano, appunto, soprattutto lingue orientali) ove viene insegnato il berbero. Corso seguito da un fiume di persone: 20 iscritti.
Ora, tenuto conto dei molteplici corsi di laurea inutili, creati solo per dare posti di lavoro ad amici; e tenuto conto del fatto che molti di essi abbiano un seguito modestissimo, non vi pare ragionevole limitare nuove assunzioni - come prevede la legge 133 - fino al 2012? Non vi pare ragionevole sostituire solo un professore ogni cinque che andranno in pensione? Non vi pare giusto ridurre gli sprechi che, in parte lo si è dimostrato (e ancora se ne parlerà), sono uno scandalo che urla vendetta?
La ratio della norma, è proprio questa: contenere gli sprechi, adeguare il numero dei professori all’effettiva popolazione universitaria complessiva.
Non mi sembra iniquo, tutto ciò.
Inoltre, il capitolo sprechi ben si lega ad un’altra questione, che è alla base delle proteste degli studenti: i tagli al Fondo di finanziamento ordinario.
Partiamo dai numeri: nel 2009 si taglieranno soltanto - e ribadisco soltanto - 63,5 milioni di euro; nel 2013 si arriverà a tagliare 455 milioni di euro.
Ora, come già detto, in parte si è mostrato come le Università - in tutta Italia - producano sprechi: mantenere in vita corsi di laurea frequentati da uno - o pochi iscritti - è un costo abnorme. Irragionevole, e per di più pagato da tutti. Studenti in primis.
Dunque, le sforbiciate volute del duo Tremonti/Gelmini, vanno valutate in quest’ottica: quella della razionalizzazione dei costi.
In più, nel 2009, la limatura è assai contenuta. Soprattutto se la si valuta in rapporto a quella voluta da Fabio Mussi.
Che, come racconta il neo-Rettore della Sapienza (forse, però, ricordando male, e sottostimando la somma):
“Ha tolto 87 milioni di euro alla ricerca per darli agli autotrasportatori che protestavano contro il caro benzina. Chiaramente è stata una scelta dell’allora ministro dell’Economia, Padoa Schioppa, ma Mussi non ha detto niente e in quel caso nessuno ha manifestato”.
Già, verrebbe da chiedere: ma i bamboccioni che oggi protestano, perché non hanno okkupato anche ieri? Semplice: perché le loro okkupazioni hanno natura politica, servono solo a contestare Berlusconi. Sono proteste pregiudiziali, e non di merito.
Tuttavia, sopra si è detto che il Rettore della Sapienza, Luigi Frati, forse ricorda male.
E per un motivo: Guido Trombetti - Presidente della conferenza dei Rettori - all’epoca dei fatti, parlava di un importo ben più consistente (era il 26 luglio 2006):
“Difficile immaginare un inizio peggiore della politica del governo Prodi verso l’università e gli enti di ricerca”.
“Le conseguenze del nuovo taglio, misurabili in non meno di duecento milioni di euro dall’anno prossimo, avranno conseguenze devastanti sulla qualità della didattica e della ricerca”.
200 milioni di euro di tagli, a partire dal 2007: e perché nessuno protestò, allora? Perché c’era il governo amico, al potere. Ovvio!
Tuttavia, nessuno - qui - vuole negare l’entità della sforbiciata che il centrodestra ha deliberato. Sicuramente essa è consistente.
Ma qui la si considera necessaria e utile.
E tale la si valuta, perché tutte le Università d’Italia - a causa di una gestione scellerata, clientelare e nepotistica da parte del corpo docente -, versano in una condizione drammatica: che si caratterizza per un numero eccessivo di corsi di laurea, per un numero eccessivo di dipartimenti, e per uno scialacquio di risorse ignobile.
Infatti non c’è solo il problema dei corsi di laurea “fantasma”, cioè con pochi studenti, creati solo per dare lavoro a professori e ricercatori amici: c’è anche di peggio.
Ci sono situazioni grottesche, come quella dell’Università di Firenze.
Che pur avendo i conti in rosso - per un numero eccessivo di prof, che assorbono oltre il 90% delle risorse disponibili grazie al Fondo di finanziamento ordinario -, addirittura - ascoltate bene - si permette il lusso di possedere 40 ettari di terreno, in località San Casciano Val di Pesaro, per produrre vino, olio extravergine e grappa. Cosa cacchio c’entrano il vino e la grappa, con la mission di un’Università?
Nulla! Ma il precedente Rettore di quell’Ateneo, faceva il bello e il cattivo tempo. Con i soldi degli studenti, s‘intende!
Lo stesso Rettore, addirittura, stanziò nel bilancio 1,2 milioni di euro, per trasformare il terreno succitato, in un agriturismo!
Pensiate siano pochi, i casi come questo?
Affatto! Ce ne sono centinaia in tutta Italia. Perché l’Università - come ogni altro comparto pubblico - è gestita in modo pessimo. Con logiche che nulla hanno a che vedere con la didattica.
Chi difende lo status quo, chi lamenta l’eccessiva onerosità dei tagli, vuole - in alcuni casi in buona fede - che lo scialacquio continui! Che il denaro pubblico venga ancora impiegato soprattutto per pagare stipendi, a professori in sovrannumero!
Ed è qui che arriviamo al punto: gli studenti che protestano, lamentano il fatto che i tagli finiranno per ridurre i finanziamenti alla ricerca, per peggiorare la didattica, e per produrre un aumento delle tasse universitarie per gli studenti.
E’ falso!
Partiamo dalle tasse universitarie.
Esse, nove casi su dieci, non aumenteranno affatto, a causa dei tagli.
E per un motivo: sono soggette a dei tetti, a dei massimali. E si dà il caso che tali massimali siano già applicati da quasi tutte le università.
A stabilire dei tetti ai versamenti degli studenti, è il Regolamento n. 305 del 1997 (ancora in vigore):
“(…) la contribuzione studentesca non può eccedere il 20 per cento dell’importo del finanziamento ordinario annuale dello Stato”.
Come già detto: questo limite è già stato raggiunto (in molti casi).
Dunque è un falso, che le tasse possano aumentare - nove casi su dieci - in virtù dei tagli. E’ solo un’arma usata dagli okkupanti per fare “terrorismo psicologico”, per diffondere panico, e per raccogliere consensi attorno alle proteste.
Ancora.
Altra balla: i tagli al Fondo di finanziamento ordinario, ridurranno i finanziamenti alla ricerca, in modo massiccio.
Ciò non è vero, per un semplice motivo: che il 90% del Fondo succitato, purtroppo, oggi è impiegato per pagare stipendi ai prof; e soltanto il 10% viene usato per la ricerca (per scelta delle singole Facoltà).
E allora qui ritorniamo a monte: è il numero elevato di professori universitari, che produce sperpero di risorse.
Se la più parte delle Università ha un numero così elevato di docenti, da dover impiegare oltre il 90% delle risorse erogate dallo stato (che come più avanti si dirà, è vietato dalla legge), per pagare loro lo stipendio, vuol dire che evidentemente le Università non sono gestite nell’interesse degli studenti, ma solo nell’interesse dei professori universitari. E la didattica, e la qualità dell’insegnamento ne risentono.
Non a caso, una recente ricerca pubblicata da Times, inserisce una sola Università italiana, tra le duecento migliori al mondo: quella di Bologna (che si colloca al 192° posto). Nessun’altra Università - nemmeno la Bocconi - figura tra le migliori.
Di chi è la colpa di ciò? Chi governa le Università, il caso? Oppure professori universitari che paiono più interessati al proprio potere, che alla qualità dell’istruzione che impartiscono?
Chi protesta, chi occupa, difende i “baroni”: non il diritto allo studio, che non è intaccato da quei tagli.
Chi protesta, chi occupa, difende gli illeciti dei baroni, proprio così!
Sab Gen 06, 2018 8:32 pm Da mbistato
» lezioni private di ragioneria e matematica
Mer Set 27, 2017 11:03 am Da studi
» LEZIONI PRIVATE AD ACIREALE
Ven Giu 16, 2017 11:56 am Da Stefania82
» LEZIONI PRIVATE DISCIPLINE: MATEMATICHE-STATISTICHE, ECONOMICHE, AZIENDALI, GIURIDICHE, INFORMATICA,INGLESE, TESI, PREPARAZIONE CONCORSI.
Lun Apr 17, 2017 8:21 am Da marcop
» LEZIONI PRIVATE DISCIPLINE: MATEMATICHE-STATISTICHE, ECONOMICHE, AZIENDALI, GIURIDICHE, INFORMATICA,INGLESE, TESI, PREPARAZIONE CONCORSI.
Mer Dic 07, 2016 10:32 am Da marcop
» Lezioni private MATEMATICA GENERALE
Sab Ott 08, 2016 12:50 am Da S_math
» imprenditorialità, nuove imprese e business planning
Lun Mag 23, 2016 4:31 pm Da Saretta
» ECONOMIA DELLE AMMINISTRAZIONI E DELLE AZIENDE PUBBLICHE
Sab Mag 07, 2016 6:24 pm Da Julia
» LEZIONI PRIVATE DISCIPLINE: MATEMATICHE-STATISTICHE, ECONOMICHE, AZIENDALI, GIURIDICHE, INFORMATICA,INGLESE, TESI, PREPARAZIONE CONCORSI.
Lun Mar 21, 2016 8:54 am Da marcop
» riassunti diritto privato cavallaro
Mar Mar 08, 2016 12:17 pm Da zziopippo