Bello come l'incontro casuale di una macchina da cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio

Grazie heres,

mi piace molto la tua interpretazione,
hai colto dei dettagli forti, ne farò tesoro

Bel post. Probabilmente il titolo arancia meccanica (o meglio, ad orologeria) vuole evidenziare come la natura del protagonista sia stata intaccata da imposizioni esterne, così incisive da far perdere proprio la naturalezza e la spontaneità del protagonista, divenuto poi come preimpostato, meccanizzato. La conversione da entità naturale (arancia) ad entità denaturata (arancia, ora meccanica) sia ha attraverso il trattamento a cui è sottoposto.

Non so, effettivamente non ci avevo mai riflettuto, al momento mi viene in mente questo...

Salve a tutti,

Condivido con voi un mio personale momento di riflessione.
Oggi una mia cara amica mi ha chiesto "Qual'è il senso del titolo di Arancia Meccanica?"
Ed io, seppur ampiamente un cultore del cinema, ho risposto "non lo conosco", ed è così in realtà.
Questo interrogativo mi ha portato altrove.
Quando vidi per la prima volta questo film, non mi chiesi neppure quale potesse essere il senso metaforico o non del titolo, ne apprezzai semplicemente il non-senso apparente, con lo stesso gusto con cui adorai a suo tempo una celebre frase di un Movimento appartenente alle Avanguardie Artistiche, "il Surrealismo", che dice " Bello come l'incontro casuale di una macchina da cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio"
I surrealisti adoravano combinare le cose, di qualunque materia esse fossero composte, dalle parole alle immagini, decontestualizzandole, svestendole della rigidità logica a cui sono soggette per essere accettate e ritenute conformi alla Società.
In questa frase vi è tutta l'essenza del pensiero del Movimento, due oggetti assolutamente differenti che nella loro intrinseca fattispecie si incontrano, arricchendosi di una diversità inconciliabile.
Questa riflessione mi ha ricondotta nuovamente alla bellezza del titolo "Arancia Meccanica" di cui forse molti di noi, cultori o non del Cinema, non importa, non si sono mai chiesti cosa intendesse dire, ma di certo non l'hanno più dimenticato..
Su questo si potrebbe ricamare un ulteriore riflessione, assolutamente personale, io credo che decontestualizzare un concetto, cioè prenderlo dal suo luogo pre-definito di senso, dato oggettivo confermato da un tacito accordo unanime dalla Società, portandolo altrove, verso ambiti discostanti e diversi, dandogli la possibilità di acquisire una dimensione altra, creando qualcosa di non detto, sconosciuto, non possa che rendere quel qualcosa assolutamente affascinante, ricco di contenuto ed attraente.
Si ha la tendenza a definire tutto entro scatole dal contenuto unico, scatole disciplinari, scatole di pensiero, limitazione che ci impedisce di colorire le cose d'altro, qualunque esse siano, reinventandole e facendo emergere quanto di non detto è possibile ancora dire in un Epoca in cui tutto appare già compiuto.