diegoct ha scritto:
La nostra facoltà è prettamente a stampo matematico-scientifico applicando dei modelli alla società con tutte le "filosofie" e correnti di pensiero a ciò collegate (doppio aspetto scientifico-umanistico). Lasciando stare le materie.. e focalizzando l'attenzione sulla professionalizzazione che si cerca di infondere in ciascuno di noi, si nota l'importanza che avranno nel nostro operare, ma soprattutto nel nostro pensare, ragionamenti dove la matematica o anche il semplice far di conto la faranno da padrone. Se non piace la matematica, tralasciando la difficoltà di alcuni tratti di queste materie, si deve porre un punto interrogativo sul perchè ci si trova in questa facoltà.. No si deve pensare di laurearsi adattando un corso di studi, ma di piu una professione, selezionando fra i requisiti che dovrà aver una figura professionale di questa facoltà soltanto quelli che ci piacciono di piu.. Ne verrà fuori un laureato avrà la metà dei requisiti a lui indispensabili per lavorare bene.
In sintesi la mia conclusione è: a prescindere dalla capacità che si ha nelle singole discipline e dalla valutazione che ne verrà fuori, l'importante è avere la medesima passione in tutte le discipline, senza avere antipatie per alcune di questi. Se non c'è la passione, e il desiderio di apprenderle ( e non perchè è un dovere) forse, anzi sicuramente, si sta perdendo tempo. Per il resto tranzuilli.. le difficoltà si superano sempre. Forza e coraggio.
Mi permetto di risponderti, prima con la mia esperienza (non certo prima per importanza) e poi con quella di keynes.
Riguardo me che sono del corso di Economia, dove l'economia politica regna sovrana, posso dire che la matematica non è la parte più importante (anzi).
Bisogna solo aver la capacità di adattare il concetto che è quello da capire per primo(l'economia a parole). Sarebbe assurdo cercare di leggere il grafico senza aver prima aver letto e capito il concetto, sarebbe solo un modello privo di senso economico. Quindi la matematica non ha una posizione di preminenza, anzi, è quasi uno scalino piu' giu' rispetto le altre componenti dell'economia.
Cmq, io politica
economica l'ho data con ottimi risultati, e tutti questi modelli matematici ultracomplessi non gli ho visti.
Ma ora lascio rispondere qualcuno più' saggio di noi J.M.Keynes e lascio a voi i commenti. Spero serva a dimostrare quanto biondo sia solo un palloncino gonfio di niente, a meno che diciamo che biondo è piu' saggio di keynes
!Vi prego leggetela perchè è veramente bellissima! Lo studio dell'economia
non sembra richiedere alcuna dote particolare in quantità inusitate . Si tratta dunque di una disciplina molto facile , a confronto delle branche più elevate della filosofia e delle scienze pure? Una disciplina molto facile nella quale solo pochi riescono a eccellere! Questo paradosso trova spiegazione, forse, nel fatto che
un grande economista deve possedere una rara combinazione di doti: deve essere allo stesso tempo e in qualche misura matematico, storico, politico e filosofo; deve saper decifrare simboli e usare le parole; deve saper risalire dal particolare al generale e saper passare dall'astratto al concreto nelle stesso processo mentale ; deve saper studiare il presente alla luce del passato, per gli scopi del futuro. Nessun aspetto della natura dell'uomo o delle istituzioni umane gli deve essere aliena: deve essere concentrato sugli obiettivi e disinteressato allo stesso tempo; distaccato e incorruttibile, come un artista, ma a volte anche terragno come un politico
Scusate se ogni volta faccio post troppo lunghi
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,Diego e zukkerino..la Matematica è veramente importante cosi come l'inglese,la statistica e molte altre materie..ma non vi è piu la propedeudicità,quindi è a scapito nostro essere capaci di saper preparare una materia.Sul fatto delle dispense a pagamento preferisco non esprimermi,ma metterle in rete in modo piratato..non è giusto secondo me,perchè comunque chi subisce un vero danno è l'impresa 29elode.,oltre che non essere legale,ve lo sconsiglio.
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